L'olio
La sansa inviata al sansificio
Definizione di olio extravergine di oliva
L’assaggio dell’olio e il Panel Test
La fase di assaggio dell’olio presuppone una buona concentrazione tenendo conto di fattori contaminati da evitare, quali l’uso di profumi oppure il sapore di fumo di una sigaretta. Infatti le nostre papille gustative e l’olfatto sono molto suscettibili e nel caso dell’assaggio dell’olio potrebbe rendere difficile o falsare l’analisi.
L’assaggio per esigenze organizzative solitamente viene fatto in bicchierini di plastica, ma il regolamento europeo prevede l’uso di un bicchiere standard il quale ha caratteristiche identiche in tutto il mondo. I panel test inoltre dispongono di piccoli fornellini per agevolare il riscaldamento dell’olio ad una temperatura di circa 28 gradi.
L’analisi olfattiva
Poniamo l’olio da valutare( circa 20 ml) in un bicchierino di vetro e lo iniziamo a scaldare per alcuni secondi. Quindi portiamo al naso il bicchiere e inspiriamo profondamente per un paio di volte. Le sensazioni odorose sono facilmente percepibili.
Definiamo questo “profumo” il fruttato dell’olio. Nella scala di valutazione potrà variare da leggero, medio o intenso, verde o maturo.
Non dobbiamo soffermarci solo sui pregi, ma anche sugli eventuali difetti. I difetti dell’olio sono vari e per poterli riconoscere dobbiamo essere preparati su una “soluzione tampone” in modo da recepire e classificare quale difetto presenta il nostro olio.
Di seguito alcuni difetti:
Morchia: flavor caratteristico dell’olio ottenuto da olive ammassate o conservate in condizioni tali da aver sofferto un avanzato grado di fermentazione anaerobica o dell’olio rimasto in contatto con i fanghi di decantazione, che hanno anch’essi subito un processo di fermentazione anaerobica, in depositi sotterranei e aerei.
Muffa-umidità: flavor caratteristico dell’olio ottenuto da frutti nei quali si sono sviluppati abbondanti funghi e lieviti per essere rimasti ammassati per molti giorni e in ambienti umidi.
Avvinato-inacetito / Acido-agro: flavor caratteristico di alcuni oli che ricorda quello del vino o dell’aceto. Esso è dovuto essenzialmente a un processo di fermentazione aerobica delle olive o dei resti di pasta di olive in fiscoli non lavati correttamente, che porta alla formazione di acido acetico, acetato di etile ed etanolo.
Metallico: flavor che ricorda il metallo. È caratteristico dell’olio mantenuto a lungo in contatto con superfici metalliche durante i procedimenti di macinatura, gramolatura, pressione o stoccaggio.
Rancido: flavor degli oli che hanno subito un processo ossidativo intenso.
Cotto o stracotto: flavor caratteristico dell’olio dovuto ad eccessivo e/o prolungato riscaldamento durante l’ottenimento, specialmente durante la termo-impastatura, se avviene in condizioni termiche inadatte.
Fieno-legno: flavor caratteristico di alcuni oli provenienti da olive secche.
Grossolano: sensazione orale/tattile densa e pastosa prodotta da alcuni oli vecchi.
Lubrificanti: flavor dell’olio che ricorda il gasolio, il grasso o l’olio minerale.
Acqua di vegetazione: flavor acquisito dall’olio a causa di un contatto prolungato con le acque di vegetazione che hanno subito un processo di fermentazione.
Salamoia: flavor dell’olio estratto da olive conservate in salamoia.
Sparto: flavor caratteristico dell’olio ottenuto da olive pressate in fiscoli nuovi di sparto. Esso può essere diverso se il fiscolo è fatto con sparto verde o con sparto secco.
Terra: flavor dell’olio ottenuto da olive raccolte con terra o infangate e non lavate.
Verme: flavor dell’olio ottenuto da olive fortemente colpite da larve di mosca dell’olivo (Bactrocera Oleae).
Cetriolo: flavor caratteristico dell’olio che ha subito un condizionamento ermetico eccessivamente prolungato, particolarmente in lattine, che è attribuito alla formazione di 2-6 nonadienale.
Legno umido: flavor caratteristico dell’olio estratto da olive che hanno subito una gelata sull’albero.
REGOLAMENTO (CE) N. 640/2008 DELLA COMMISSIONE del 4 luglio 2008 che modifica il regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi di analisi ad essi attinenti
L’ analisi gustativa
Adesso il bicchiere viene portato a contatto delle nostre labbra a assumiamo un piccolo quantitativo.
L’ Olio deve scorrere sulla nostra lingua in modo da percepire la sensazione di amaro fino a farlo arrivare in prossimità della gola.
In questa fase dobbiamo effettuare lo “strippaggio”, chiudendo i denti e aspirando aria in modo da colpire tutte le papille gustative presenti nella bocca. Fatto ciò potremo ingoiare o espellere l’olio.
Solitamente tra un assaggio e l’altro viene ripulito il cavo orale con acqua oppure con un piccolo pezzo di mela verde.
Nella fase gustativa possiamo percepire e confermare i difetti già individuati con l’olfatto.
L’uso scorretto del termine “acido” può essere dato dalle sensazioni positive di amaro e piccante. Infatti l’acidità dell’olio non è percepibile al livello gustativo.
L’ amaro e il piccante
L’olio extra vergine d’oliva è l’emblema della Dieta Mediterranea i cui benefici, in termini di prevenzione, sono noti a tutti da tempo. Le sue origini sono antichissime.
La coltivazione dell’olivo risale infatti ad almeno 6.000 anni fa, E’ un condimento apprezzato in tutto il mondo e la sua genuinità ne arricchisce l’importanza: è infatti prodotto dalla semplice spremitura a freddo del frutto dell’olivo, senza lavorazioni a base di emulsioni, solventi o altre sostanze chimiche.
E’ indicato nell’alimentazione dell’infanzia per la sua composizione acida che lo rende molto vicino al latte materno; in quella degli anziani anche per la sua azione blandamente lassativa; in quella dei giovani, fornendo un valido supplemento di energia e calorie.
È un alimento importante per il nostro organismo, poiché è una fonte preziosa di trigliceridi, di cui è necessario assimilarne una certa razione ogni giorno. Un grammo di olio di oliva contiene circa 9,5 calorie, ossia 40-60 grammi di olio al giorno forniscono circa 400-600 calorie, rispetto alle 2.000-3.000 necessarie giornalmente.
Una fonte importante di energia di elevatissima qualità, capace di aumentare di 400 volte le difese immunitarie. L’olio extra vergine d’oliva è ricco di vitamina E, potente antiossidante che contrasta i radicali liberi, primi responsabili dell’invecchiamento delle cellule.
Protegge dalle malattie cardiovascolari e svolge un’azione benefica nello sviluppo del sistema nervoso; difende da alcuni tipi di tumori, soprattutto quello della mammella, dello stomaco, del colon-retto e della prostata, ma anche del cavo orale, della faringe e dell’esofago.
E’ il più digeribile e più sano tra i grassi ed è efficace su tutto il sistema gastrointestinale, proteggendone le mucose. Inoltre ha un salutare effetto sul nostro apparato osteoarticolare: combatte infatti l’osteoporosi ed è un alleato terapeutico nell’artrosi. Infine preserva da diverse patologie infiammatorie cutanee ed è particolarmente indicato per la gravidanza. Fonte: Lega Italiana contro i tumori e leucemie.
Le denominazioni di origine e i consorzi di tutela
La massima sicurezza per il consumatore finale la possiamo avere con i Consorzi di Tutela, nel caso della provincia di Siena abbiamo il Consorzio dell’IGP Toscano(Indicazione Geografica Protetta) e il più piccolo Consorzio DOP Terre di Siena Denominazione di Origine Protetta).
Entrambi i consorzi hanno di competenza la tutela e promozione dei marchi rappresentati. Infatti seguendo un preciso disciplinare, depositato e registrato in Comunità Europea e al Ministro dell’Agricoltura , fissano dei parametri chimici e olfattivi sull’olio al di sopra dei quali l’olio non può essere confezionato con le diciture DOP o IGP.
La certificazione dell’olio spetta a degli organi esterni nominati e controllati dal Ministero .
Inoltre obbligano l’indicazione dell’anno di produzione dell’olio e l’applicazione di una fascetta adesiva sul collo della bottiglia indicante un numero seriale per la tracciabiltà e la garanzia del prodotto.
Detti consorzi effettuano la certificazione dall’oliveto alla bottiglia passando all’interno dei frantoio e controllando i produttori e i confezionatori. Oltre al controllo in campo l’olio estratto dal frantoio viene prelevato dagli ispettori e successivamente si effettuano le analisi chimiche e organolettiche.
I loghi che evidenziano tali prodotti sono depositati e identici in tutta Europa e devono avere dimensioni leggibili in etichetta.
E’ fatto obbligo l’inserimento della data di produzione e raccolta delle olive.
Disciplinare D.O.P. Terre di Siena
L’ Olio “Terre di Siena”, all’atto dell’imbottigliamento deve rispondere alle seguenti caratteristiche analitiche-organolettiche:
Colore: dal verde al giallo con variazioni cromatiche nel tempo.
Odore: fruttato. Gusto: con note di amaro e piccante.
Acidità max : 0,50%(espressa in acido Oleico).
Perossidi: valore max 12.
Valori di K 232 : max 2,20.
Valori di K 270 : max 0,20.
Polifenoli totali: uguali o maggiori di 100 p.p.m.
Tenore di acido oleico: maggiore del 72%.
Panel Test: uguale o maggiore di 7.
Disciplinare I.G.P. TOSCANO
Odore: di fruttato accompagnato da sentore di mandorla, carciofo, altra frutta matura, verde di foglia;
Sapore: di fruttato marcato;
Punteggio al panel test: livelli consentiti dalla normativa vigente;
Acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non eccedente grammi 0,6 per 100 grammi d’olio;
Numero perossidi: <= 16 meq02/Kg;
Indice di rifrazione a 25°C: in legge
K 232: in legge;
K 270: in legge;
Acido palmitico: 8-14 %;
Acido palmitoleico: 0,5 – 1,5 %;
Acido stearico: 1,1 – 3 %;
Acido oleico: 73 – 83 %;
Acido linoleico: < 9 %;
Acido linolenico: < 0,9 %
Acido arachico: < 0,6 %;
Acido eicosenoico: >= 60 mg/Kg;
Polifenoli totali: >= 60 mg/Kg